Alla scoperta di
Montenero Sabino
Castrum Montis Nigri, l’attuale Montenero, è un piccolo comune della provincia di Rieti; situato su un costone dei Monti Sabini e racchiuso tra i torrenti Riella e Petraro. Si ritiene che il nome Montenero possa derivare, oltre che dai folti e oscuri boschi che lo circondano (soprattutto lecci e querce), anche dalla presenza, nel territorio, della “pietra nera” o “pietra focaia” che in passato fu ampiamente sfruttata.
Già nella preistoria, infatti, essa era utilizzata nell’industria litica, per la realizzazione di strumenti da taglio e da lavoro. La “pietra focaia” fu utilizzata, poi, fino agli inizi del 900 per la fabbricazione di acciarini e armi da fuoco (soprattutto durante il predominio dello Stato Pontificio).
L’aspetto dell’abitato, pittoresco per la sua struttura a spina di pesce, è costituito da una doppia fila di case intervallate da angusti vicoli e disposte ai lati di un’unica strada, l’attuale Via Roma, che collega le due estremità del borgo, la Chiesa in basso e la poderosa mole del Castello in alto. L’agglomerato è immerso in un paesaggio dal sapore antico, in cui la presenza dell’uomo non è invadente e si può godere del benessere che donano ettari e ettari di montagne ricoperte di coltre boschiva; un territorio intatto di particolare suggestione naturalistica.
A tal proposito va ricordato che, a 2 km dal paese è sorta, ad opera della V Comunità Montana, un’azienda Faunistica per l’allevamento di cervi e daini, che si inquadra in un progetto di ripristino dell’ambiente naturale e di recupero della fauna selvatica.
I più antichi documenti provenienti dall’Abbazia di Farfa, in cui viene menzionato il Castrum Montis Nigri, risalgono al secolo XI (1023) e già nel 1085 esisteva il Castello di Montenero che fu donato da un tal Cencio all’Abbazia di Farfa. Più tardi numerose famiglie si avvicendarono nel possesso del Castello e del territorio di Montenero. Nel IV secolo passò agli Orsini, in seguito appartenne ai Mareri, quindi ai Mattei e infine nel XVIII secolo ai Vincentini di Rieti che rinunciarono ai diritti feudali su Montenero.
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